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Oltre la mappa di vigore: identificato il grado di variabilità del vigneto è fondamentale identificare la modalità di gestione più idonea

Uniformare o valorizzare la variabilità esistente?

Completati gli “Studi preliminari alla realizzazione del Piano” e identificate le basi pedologiche e agronomiche all’origine della variabilità intraparcellare del vigneto ben identificabile nella mappa di vigore, diventa di fondamentale importanza poter chiarire quale sia la modalità più opportuna per poter gestire tale difformità che, se non tenuta in opportuna considerazione, potrebbe comportare inefficienza, sprechi e accrescere l’impatto ambientale della viticoltura. È interessante notare come la strategia più conveniente possa in certi casi identificarsi in soluzioni volte a uniformare la variabilità esistente verso una condizione di vigoria ritenuta ottimale rispetto agli obiettivi enologici prefissati oppure, in altri casi, nella valorizzazione della variabilità esistente al fine di incrementare il valore aggiunto delle uve attraverso una vendemmia selettiva seguita da una differenziazione di processo e di prodotto.

Tale decisione è imprescindibile da una rigorosa validazione al suolo delle mappe di vigore che permette da un lato di identificare le basi pedologiche della variabilità e, dall’altro, di associare a ciascuna classe di vigore il reale stato di fisiologico della pianta e di identificarne il potenziale enologico delle uve. Sulla base di tale operazione, meglio nota come ground-truthing, per ciascuna area di vigore potrà essere messo a punto il più opportuno piano di gestione (es. piano di concimazione differenziato tra aree a diversa vigoria) convertendo la mappa di vigore in mappa di prescrizione che sarà poi attuata in occasione della distribuzione degli input (es. concime, semente, fitofarmaci) grazie alle tecnologie a rateo variabile.

Similmente, una volta verificato in campo lo stato di maturazione delle uve in funzione delle diverse classi di vigore e individuata, per ciascuna di esse, la più opportuna destinazione enologica, è possibile procedere alla realizzazione di una mappa di “prescrizione” che, etimologicamente, dovrebbe proporre al viticoltore le “ricette” più appropriate da utilizzare per avvantaggiarsi della variabilità presente. Tali mappe, geo-referenziate, saranno poi collegate, tramite le più innovative soluzioni di meccatronica a una macchina operatrice in grado di adeguare la propria intensità operativa alla mappa di prescrizione poiché equipaggiata con tecnologie in grado di separare fisicamente il vendemmiato più maturo da quello più acerbo in due tramogge distinte mediante una repentina variazione della direzione di moto dei nastri trasportatori della vendemmiatrice.

Applicazioni sito specifiche di inerbimenti temporanei autunno-primaverili e del rame con funzione antiperonosporica, nonché la vendemmia selettiva manuale e meccanica sono attualmente testate nei vigneti aderenti al Gruppo Operativo Ripreso.

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Pubblicata il: 09/08/2021
Disponibile in english
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Progetto finanziato nella sottomisura 16.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Emilia Romagna
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